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Visualizzazione dei post da gennaio, 2011

Lacrime di ricordo

Sarò sciocco, o forse ci credevo troppo. Ero abituato a viverti, ogni giorno. A sentire il battito del tuo cuore quando posavo la mano sul seno. Ero abituato a prenderti la mano per portarti sempre con me. Al calore del tuo viso quando, lentamente, mi baciavi. Ero abituato a sentirmi dire " Ti amo, sei tutto e lo sarai per sempre". Forse, ero troppo viziato.

Materasso stellare

Abbiamo consumato tutte le stelle, con il nostro sudore abbiamo imbrattato le coperte che servivano soltanto come copertura, per nascondere ciò che stavamo creando, il nostro, Amore.

,Effe

Sarà che ti ho visto una volta, e mi è bastata per farmi perdere la testa. Le farfalle ormai stanno morendo nell'attesa di rivederti un'altra volta, almeno una, prima di morire.

Calcestruzzo di vetro

Voglio distruggere questi muri finti, la carta da parati e le maniglie della porta d'oro sbiadito; dove tutte le sere finivamo per terra, distrutti a bere, a fumare, a farci di sesso, a camminare sui muri bianchi, pieni delle tue impronte.

Sta diventando rosso,

Non esisto se non sei con me; e pensare che tu stai baciando le labbra di qualcun altro, o la presunzione che tu stia dicendo Ti Amo a chi non lo merita veramente mi fa a pezzi. Io sono tuo e tu sei mia; come il Sole e la Luna, il Semaforo e le strisce pedonali.

Cancellare i satelliti

Sarà che le stelle hanno bruciato dalla mia pelle le bugie, che sono rimasto asciutto e vuoto; adesso che se piango mi escono solo parole vuote e senza senso, come un Ti Amo detto senza sentimento.

Purtroppo pungono

Voglio essere il materasso, dove ogni giorno ti masturbi. Voglio essere il tuo specchio, che usi per essere perfetta. Voglio essere il tuo rossetto, che sfiora le tue labbra perfette. Voglio essere la matita. che si posa sui tuoi occhi grandi. Voglio essere il tuo reggiseno, per tenere il simbolo della tua bellezza. Voglio essere il tuo fidanzato e dirti Ti Amo mentre facciamo l'Amore. Non il rimpianto, di non avermi mai detto "Addio".

Respirandoti

E le tue mutande di pizzo, nere come la stanza dove ci consumavamo, dove facevamo la guerra. A strafarci d'Amore, a vivere la luce che ci fissava gelosa come quella, la Luna e le stelle.

Le tue cosce tese

Eppure mi manca toccare la tua pelle, il tuo viso e i tuoi fianchi stupendi. Il profumo, le stelle e quelle coperte calde. Abbracciarci; nudi, ed iniziare a tremare. E scriverci quelle lettere d'amore, a bruciarle e spegnerle con i nostri pianti. Non fermare, ti prego, le mie mani sul tuo seno.

E' un gioco

Dove a soffrire sei sempre e solo tu; dove non ci sono nè vincitori nè vinti. Dove a fare l'amore, quella stessa sera, sono stato io. E no, non mi è dispiaciuto, anzi, mi è molto piaciuto.

L'agonia del dolce

Vomito zucchero filato. Dalla mia bocca esce filando, come una ragnatela, urlando muoio da legami di glucosio.

La lapida del Girasole

Labbra bangate che sussurrano parole d'Odio, perché ormai non hanno più visto l'amore ma solo quel fiore, così alto, il Girasole. Rivolto al Sole, al cielo, al tuo volto. Sono piene queste parole; lo spazio è colmo della tua rabbia, la quale con delicatezza mi sorrise quando all'improvviso mi vide. Ero bello, ero in una bara, ero morto.

DrumLove

Catene di brividi che si intrufulano nel tuo corpo, cento, forse mille baci sul dolce fondo schiena freddo, dove con delicatezza ti graffio. Sto preparando la cartina; facciamoci d'Amore, vuoi provare?

La mela morduta

Vedo tra gli alberi il tuo volto, ti seguo, ti cerco; voglio ucciderti e poi, con coraggio, cercare di amarti. Non c'è Amore, senza qualcuno che soffre.

Clippler

E' fumo, è cenere quella che dalla mia bocca esce. Sono nuvole, è nebbia, quelle che volano nel cielo più blù. E' terra, è vita, quella che calpestiamo ogni giorno. E' aria, è gas, quella che ogni giorno respiriamo. Nell'attesa di morire, mi fumo un'altra sigaretta.

Quel manubrio storto

Siamo tutti un po', delle biciclette senza pedali. Sul caldo calcestruzzo voliamo, negli uffici, manicomi dormiamo. Sto perdendo ossigeno, svalvolo; tremo, spero e chiedo: perché sono solo? Solo; come quelle biciclette, abbandonate senza pedali.

La cassetta degli attrezzi

Vorrei essere un cacciavite, per togliere le viti dal mio cuore. Casco nel baratro della mia mente, dove i miei occhi hanno visto tanta gente; della quale non so la verità - ma almeno, hanno conosciuto la felicità.

Puoi sentirmi?

In questa lastra di vetro vengo sepolto, chiodi, lame e vermi mi ricoprono il volto. Sono fermo, sono calmo. Non piango, perché ormai sono salvo. Il respiro sta finendo, come un pugile sta lottando. Lapide vuota per una persona piena; siamo cervi senza corna, per la vergogna.

Croce nera

Orgasmico odore di benzina, quella appena inserita; nella mia auto di cartone, per sembrare un ubriacone. Vigilo le andature delle formiche che ci guardano, che sono magiche.

Odore di preservativo

Sono cancelli, quelli costruiti con la tua pelle d'avorio che raccolgono spine di rose alla ricerca di un rasioio; - Olio bruciato - le unghie coltivate come fossero riso, vigilano con mosche astemie per stuprare un sorriso.

Ctrl+alt.

Svalvolati scrivono sui muri con le unghie d'orate, sono come dei semafori che girano con auto malate. Balleremo sopra queste pianole scolorite, troppo esauste per delle mani rattristite. Volano via, i tasti delle tastiere; per scrivere ore e ore minacce tutte le sere.

Aspirando le righe dai quaderni

Scompaiono lentamente queste righe dal mio foglio. Si imbrattano di benzina, di eroina; ed è questo ciò che voglio.

Gli uomini dello Stato

Cristalli azzurri che intralciano i tubi, ormai tristi in questo sentiero di virili; sono uomini, sono dei, sono ostili. Galleggiano in grigie pozze e osano dire, vorrebbero ma la bugia li fa vestire. Di rifiuti tossici, che odiano perfino Loro, che pagano vestiti, auto come fosse oro. Saranno Studiosi? Saranno Vogliosi? Non so chi sono, ma hanno in mano il mio futuro. Vengono pagati per dormire; anzi, vengono pagati per mentire.

Navicella d'Idrogeno

Siamo Piromani in questo mondo stupìto, dai nostri accendini, dalle fiamme del mio vestito. Vorremmo essere degli idraulici ormai indaffarati, per riparare le perdite dei nostri cuori strappati. Ci piacerebbe vivere come degli spazzini bulimici, per pulire la cenere della mente colma di cimici. E speriamo che se un giorno fossimo stelle sperdute, di ritrovare la strada e fare l'amore per ore.