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Visualizzazione dei post da maggio, 2011

Saremo mai veramente lontani?

Ricordati - purtroppo - sempre del 3 Luglio, come il giorno in cui hai incontrato Odio. Ricordati - mentre piangi - che qualche mese dopo, hai incontrato quella che tu chiami Fine. Ricordati, mentre urli, che in 9 mesi, hai incontrato quello che ti ha fatto impazzire,                                          quello che hai chiamato Amore.

'the End'

Sei inutile. Sei  Vuoto, nell'aria urli ma nessuno ti ascolta. Sei carta che brucia; fai una grande fiamma e poi diventi cenere. E come cenere, sei grigia, e come sempre, vinco io.

Degli alberi, l'essenza è svanita

Andavamo in biblioteca a cercare i nostri libri, quelli scritti con le idee e le frecciatine dei nostri occhi. Leggevamo dei fogli, un po' bruciati,  con su scritto ciò che provavo per te.  Poi rimaneva quel pezzettino di carta, dove c'era un cuore; l'ho bruciato. Ora c'è il nulla. Non c'è più nulla da leggere. 

In una bara, buia e rossa

Muore, un fiore quando viene calpestato. Muore, quando un bruco sta per diventare farfalla. Muore, chi aspetta in eterno l'Amore tanto sperato. Muore, chi è triste, quando non ci sono speranze. Muore, chi è senza peccato, chi crede nell'Odio. Muore, quando c'è un cuore senza emozione. Muore, mentre passano gli attimi e tu li lasci passare. Muore, felice, chi ha fatto l'amore e ha goduto. Muore, chi dice 'Ci Sarò' e poi ti dice 'Addio'. Muore, poiché non è mai stato sincero. Muore, forse lentamente, chi ha combattuto. Muore, in pace, chi ha dato la pace. Muore, in lacrime, chi ha amato. Muore, solo, chi solo è. 

Margherita, spezzata e offesa

Rosea la tua pelle, dolce, 'ove m'era solito toccar paradiso; la luce, negli occhi più celesti tuoi, s'accelerava sempre un po'. Vedevo odi, non manifestati, non scusati. C'eravamo accecati, sgridavamo le nostre bocche colme di peccati - della lussuriosa mente tua - mentre t'accarezzavo il seno, tu vibravi, tu v'eri piena di brividi. Nascevo, di nuovo, nel parto del tuo, più profondo, Amore. Impallidito, risplendevo alto, come te e il Sole.

Orsi Polari d'Estate

Giocavamo a fare i duri, su quel bianchiccio letto apparentemente distrutto dai tuoi sbalzi d'umore. La luce della lampadina soffusa, che creava l'atmosfera, che ci allontanava dal mondo, che ci portava - per un attimo, o forse due - in paradiso. Il buio dell'angolo, i tuoi peluche consumati dai tuoi pianti, e noi due a crearci; come Dio creava l'uomo. Salvaguardavamo i nostri occhi dai peccati e ci giuravamo amore eterno. Eravamo nudi, un po' sudati, su un letto vissuto, a guardarci fissi, a guardarci i sorrisi a guardarci i capelli. Lo specchio che scrutava, io che ridevo, tu che fumavi e mi chiamavi, urlavi. Credevamo nell'istante, nel rumore di quel silenzioso sospiro; credevamo nello Smack delle nostre labbra quando si baciavamo e del profumo della nostra pelle. Quella porta ormai sbuffa, è stanca, vittima delle nostre ingiustizie. Dal balcone, nudi, udivamo un suono; Amore. Cavalcavamo cieli come se fossero mari: tra le onde, tra gli scogli, tra le vittime