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Visualizzazione dei post da aprile, 2011

Caroline

E  cosa daremo da mangiare a questi pesci, ormai a pancia in su, morti da questi stupidi tumori gialli, di questo gas troppo forte e troppo amaro. I computer mal funzionanti, dei cavi della luce dove fanno l'amore questi uccelli - questi coccodrilli affamati ormai piangenti. Fumerò tanta erba, come quella che calpesti quando torni a casa la sera tardi, quando hai sonno non fai a caso al verde. Misurerò l'altezza dei miei sogni, lancerò saette verso i tuoi occhi affinché tu possa credermi che quando ti dico che sei tutto, morirei per te. Fasciami questi, ormai vuoti, occhi persi della vista; lecca il sangue che cola dalle sopracciglia e curami dalla droga più malsana da questa eroina di passione. Svergina la più insulsa preghiera e aiutami se ti dico che pregherò per te. Pubblica la mia anima su Facebook, commentala e vivila come se fossi - io - che ti fisso dall'armadio della tua camera tutta verde, con il letto bianco, pieno di poster dei tuoi idoli e tra loro ci sono anch

Love n' pills

Le pillole domenicali, quelle prese al mattino, facevano bene e facevano dimenticare; guardarci allo specchio, quanto eravamo belli? Forse troppo per dei drogati di sesso. Eppure la scioglievamo nel caffe, quella pasticca un po' troppo bianca a forma di cuore, come quello che batteva forte, quando, nudi, giocavamo sul letto a fare i grandi, piccoli, a dirci 'ti amo' senza senso. Come scendeva giù però, insieme all'alcol difficile, delle sere in discoteca per dimenticare, la pasticca, giacché le luci delle macchine erano troppo forti e il battito arriva fino al collo. La nebbia sempre più fitta, tra le tue mani e le mie; respiravamo piano per non far piovere, per non farti piangere. E le radio accese, ci lanciavano dei segnali ma noi non li capivamo, noi eravamo superiori e continuavamo a discutere dei fiori rossi sul davanzale di casa. Attenti, guardavamo intorno se nessuno ci guardava, a far del sesso, quello pesante come i film porno, nella camera dei tuoi genitori, a

La raccolta

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Daniele Tantari per voi presente 'Industria Farmaceutica di Sentimenti', una raccolta di testi: 1. Direzione California. 2. Gabbiani sporchi. 3. Nella città c'è un fiocco, un altro per te. 4. Industria Farmaceutica di Sentimenti 5. Love n' Pills. 6. Caroline. 7. Giacerai Dormiente.  Tutti i testi dell'album hanno il marchio: #Industria Farmaceutica di Sentimenti.

Industria farmaceutica di sentimenti

Scriveremo sui diari arrabbiati quanto fosse difficile amare, quando dovevamo camminare su quelle strade e fingere che andasse tutto bene; tu con quei capelli biondi li alzavi in aria come fossero foglie al vento. Mi guardavi, la matita per gli occhi era stranamente più scura, poi ti ho baciato ed hai sorriso, o l'hai accennato. Mi hai preso la mano ed hai iniziato a correre per sederci su una panchina vissuta, che ne aveva viste di coppie, ed hai iniziato ad abusare di me come nessun altra aveva mai fatto prima.  Il sole era nascosto, quasi imbarazzato, aveva lasciato il posto alle nuvole grigie piene di pioggia e di occhiatacce, quelle dei passanti mentre facevamo l'amore pesantemente; gli uccelli si stazionavano sugli alberi vuoti, senza foglie né vita, e noi incominciavamo ad avere brividi, quelli belli che vengono  solo da una canzone fatta bene. Salivano sempre più su, ti assaggiavo la bocca e ti sussurravo un bacio mai visto prima. #Industria Farmaceutica di Sentimenti

Nella città c'è un fiocco, un altro per te

Saremo come i panni sporchi nelle serate invernali ad asciugare, lenti come le formiche che vanno a pregare in chiesa. Ci chiederemo se saremo come televisori, un po' sbiaditi dalle modelle rifatte; puliremo i nostri bicchieri sporchi dalle nostre impronte di sangue che lanciavamo sguardi, fulmini con il tuo sorriso un po' falso. Scriveremo lettere senza destinazione né destinatario, costruiremo castelli sempre più in alto con dei fossati profondi come la tua bocca, da dove uscivano parole senza senso, da dove usciva il fumo di quella nicotina un po' regalata un po' spezzata. Le mani toccavano i tuoi vestiti, macchiati leggermente dalle mie parole, stirati male dalle mie occhiatacce. E mentre il tuo seno si posava sul mio petto, il cuore batteva ed urlava. Smetteremo di toccarci quando smetteremo di guardarci negli occhi;  saliremo sempre più in alto, su quella giostra arrugginita, per guardare i tuoi capelli bruciati e la città sempre più bianca e arrossita dalle tue u

Gabbiani sporchi

E voleremo.  Sporchi di questo petrolio, di bugie, dei tuoi sorrisi e delle tue scuse. In alto, sempre più in alto, vicino ai tuoi occhi ormai spenti, in lacrime, causati dal fumo penetrante, nei nostri cuori un po' appannati un po' vuoti. Voleremo bassi a toccar l'acqua con un dito, con le labbra sporche della tua pelle e del tuo profumo di Dior col fiocchetto, che mettevi ovunque, c'è l'infinito nei miei occhi; c'è l'oceano nelle mie vene, un po' salato un po' blu. Siamo dei corpi vestiti da gabbiani quelli che vedi sul molo al porto, che ti dicono ciao ma tu non li senti. #Industria Farmaceutica di Sentimenti.

Direzione California

Sotto le lenzuola.  A  tremare, abbracciati con i piedi sudati, per i calzini colorati e le gambe sbucciate da lacrime pungenti, di pietra, di sangue dei tuoi occhi stravolti; questa cocaina di amore fa male, più del normale. Cadranno stelle, cadranno comete dalla tua bocca a forma di cuore.  E crederai nella luna mentre ti fissa gelosa dalla tua macchina mentre baci le luci, quelle al neon, dei centri commerciali. Sono infinitamente solo, solo e senza  i tuoi occhi marroni e quel fondotinta sbiadito sul collo, che ti faceva la pelle chiara, come il sole in quelle giornate d'Estate a far l'amore sdraiati sui prati. Le foto abbracciati a toccarci, ad  ascoltare quei sentimenti che adesso sono distrutti da rimorsi, un po' vecchi e malinconici; il vuoto della tua presenza e dei tuoi sorrisi sono  spezzati da lacrime delle mie bugie. Cadremo nei sogni, dove in essi posso rivederti e baciarti per l'ultima volta ed è solo un illusione che mi brucia la pelle e lascia il segno.

L'ultima Winston Blue

Ormai eri una sigaretta che era accesa da troppo tempo. Spenta e ri-spenta perché pensavo di riuscire a smettere questo vizio. Poi tornavi e la riaccendevo; ora, che siamo arrivati al filtro so che è veramente finita e che non potrai mai più farmi del male; sicuro farà più male il fumo provocato dalla sigaretta.

Sto perdendo una figlia

Ti ho amata, forse, poi ho smesso; non ci riuscivo più. Erano assenti le ragioni di questo amore e pian piano svanivano sempre più come il rumore del treno quando parte. Sogno un cielo limpido, pulito dal tuo odore nauseante, come il vuoto che permane fisso nella mia mente, muoio.

12.41

E non scriverò mai più di te, mai più. Non parlerò di te che mi hai spezzato il cuore più forte di come io abbia mai fatto con te; hai distrutto tutto in 4 minuti e, neanche lo hai fatto te, hai lasciato lo sporco lavoro a qualcun altro. Mi fai schifo, non sono un mostro da meritarmi ciò. Potevi avere anche le palle, tu, di buttare all'aria questo parto. Ormai sei legno nel mio cuore, che lentamente brucia nel fuoco di questo dolore lancinante.

C'è l'odio nei nostri cuori

E arderemo come il fuoco,  le bugie e le nostre lettere scritte con le unghie.

Giacerai dormiente

Cieli distrutti dai tuoi sguardi finti, dal tuo smalto sbiadito comprato all'autolavaggio in quelle notti d'estate a far l'amore sotto un ponte; c'eravamo io e te e i nostri pensieri suicidi. Volano tra le tue gambe quelle foglie secche, spezzate dalle nostre lacrime versate nel letto, a chiamarci, a fare gli orgasmi silenziosi. Il tuo sorriso è ciò per cui vale lottare: sputo sangue, lacerazioni delle tue bugie sulla mia pelle stanca e consumata dal fumo incessante causato dall'ansia dei tuoi occhi fissi nel vuoto. C'è l'infinito sulla tua schiena disegnate dalle mie unghie storte e i miei sospiri sul tuo collo, bagnato dalla mia bocca lussuriosa. #Industria Farmaceutica di Sentimenti.