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Visualizzazione dei post da novembre, 2011

Le auto a scontro tra i nostri pensieri

Vedevamo le luci colorate, da lontano la ruota panoramica che tanto attendevi, e poi hai iniziato a ridere. Nella tua felicità infantile c'erano gli attimi distrutti da tuo padre, che ti picchiava la sera tardi, quando era ubriaco e stanco. Intanto non vedevi l'ora - mi dicevi —  è il sogno si tutta la mia vita , dicevi —  non me ne vorrei mai andare. Tra la folla di questi spettatori, di questi bambini felici c'eravamo noi due che eravamo neri, come gli orecchini che indossavi quella sera. Voglio un palloncino , mi sussurrasti nell'orecchio delicatamente, poi te ne sei andata, correndo contro le montagne russe. Vorrei salirci e non scenderci più, andare così veloce da lasciarmi trascinare dal vento come se volassi — gridavi. Il cielo che diventava sempre più cupo nascondeva le stelle, che avevano la forma dei tuoi occhi pieni di gioia. Lo zucchero filato che si era appiccicato sulla tua maglietta dei Ramones , aveva il sapore di libertà, quella che cercavi da anni e c

Daniele Tantari presenta: "Le Giostre immaginarie del tuo cuore"

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Spero, questa volta, di ritornare ad essere 'io', come era un tempo. Spero che questa raccolta non vi annoi e che vi piaccia veramente. Non sarà la solita raccolta, credo, però ci metterò tutto l'impegno e la partecipazione possibile. Con un amore tormentato, straziato e forse anche platonico, vi presento "Le giostre immaginarie del tuo cuore". Una sfida, un divertimento, tra le giostre dei Lunapark e l'amore tra di noi, distrutto dal tempo che è passato e dai tuoi sbalzi di temperatura. Qui di sotto troverete i titoli delle tracce e come sempre ognuna di essa sarà contrassegnato con il nome della raccolta. Buona fortuna. 1. Le auto a scontro tra i nostri pensieri. 2.  E alla fine, eravamo clown.   di Daniele Tantari

L'incidente

Un giorno, di tanti tanti anni fa, in un giorno che precisare bene non so, accadde una disgrazia dove rimasero coinvolti milioni di persone, alcuni morti, altri in coma — altri ancora al manicomio. Quell'incidente fu una disgrazia però nessuno ne parlava; tutti lo sapevano ma nessuno faceva niente, come mai ciò? Noi siamo le vittime di questo incidente , siamo ancora in coma e non abbiamo ancora reagito. Chi è l'incidente? L'Italia del XXI secolo. Chi sono i colpevoli? I politici.  E i pazzi da manicomio? Chi tira il sasso e poi nasconde la mano.

Vittime

Le vittime siamo noi. Le vittime degli incidenti stradali. Le vittime delle malattie. Le vittime delle droghe. Le vittime di noi stessi. Le vittime dei kamikaze. Le vittime dell'odio. Le vittime del menefreghismo. Le vittime dell'amore. Senza volerlo; ci ritroveremo sempre ad essere al posto sbagliato nel momento sbagliato. Per questo ci chiamano vittime. Se stavamo a casa, a bere un caffè casomai, a quest'ora ci chiamerebbero ancora "persone". Invece, ci ritroviamo senza un padre, una madre, un fratello, un amico. E pensiamo: “Non se lo meritava, doveva succedere a me”, solo perché dobbiamo trovare delle giustificazioni.  Per questo da bambini ci dicono di pensare due volte, di prevenire e di essere cauti. Perché se noi non vogliamo le vittime, meno ancora dobbiamo far diventare persone tali e noi carnefici di esse. Sapete, la vita è una puttana. I sorrisi della tua maschera a Gas.