Post

Visualizzazione dei post da 2013

The lonely man

Sorrowful was the body of the lonely man, he was so blank, so unable and feeble. The moon, who saw him for hours, was shining thus strong that the body looks like December's first snow; It was, in fact, he was chilly and the mist too; The Bing Ben performed for him, while the hangman raised his body and the elderly widows cried for his soul. "Pray for him", said the priest. I prayed for that man, who was lonely, and my heart couldn't believe it. He was my father, who was kind and stern, and evil too. Something started, was the rain which baptized his body, and something finished, was my fear to see him again.

November

A November's midnight I remember the rain and bad-time, your eyes were so dark and the glass you broke was high Jesus knew how to love you, so do I, you left my car on monday, let your hair flying in the heavy wind while i was screaming your name so hard,  the world stopped and you cried. Free my mind, my dark soul can you see the sun now? let  my heart beat for you you did, but yours was slow. Show me now your goal, put me in your best dirty dream, and leave me going down.

Quando vidi lei il mio cuore si dissolse

Quando vidi lei il mio cuore si dissolse tutti i miei sensi, e le mie manie mi abbandonarono presto. Il vento freddo del mare, la sabbia fresca dell'alba, nonché la neve dell'alta montagna, facevano da sfondo nei nostri occhi, socchiusi e impauriti. Le lacrime non bastavano più, il pentimento troppo alto era, tu troppo lontana, lontana dal sole e dalla cupa luna. Non eravamo altro che pedine delle stelle, quelle stupide ci avvelenavano di illusioni, di false speranze, di vane glorie e di emozioni non più vere. Giocavamo ancora, ancora a fare l'amore come gli dei che da lassù c'ammirano severi. Scendevamo lungo le comete attenti a quei peccati che il nostro mondo racchiude, nonché la curiosità che l'anima nostra cercando va e non s'accontenta di conoscere quel Dio che troppo misericordioso fu. Ci lasciavamo andare troppo facilmente, tu eri bella e difficile; donna mia che l'amor mio ha preso, lascia il tuo cuore al Signor

Sussurra e nascondi la tua passione

Sussurra e nascondi la tua passione donna che la pace in testa m'hai levato, io che di baci te ne darei un milione. Lascia qui i tuoi vestiti, e copriti co l'amore cosicché non sentirai né freddo né vergogna e che lieto sia l'addio, senza il dolore. I tuoi occhi blu smeraldo brillano, i capelli tuoi nel vento s'alzano, come le onde nella tempesta volano. Ti ricordi il mare cristallino? I piedi nudi, la sabbia e te, che ad occhi chiusi mi baciavi, e noi gridavamo l'aiuto di Dio, per capirci e non tradirci.

La notte in cui la luce scomparve dalle strade

E così sei arrivata portandoti addosso le tue nuvole grigie, tristi e stuprate dalle lacrime.  — Credevo che non saresti venuta — Tra  me e me, nel mentre, pensavo alle parole da dirti, cercando il modo di non ferirti, di non farti piangere. Sapevi che c'era qualcosa che non andava, leggevi nei miei occhi la bugia, eppure stavi lì, ferma, in silenzio, ad ascoltarmi come sempre, come fosse una storia qualunque. Mi fissavi, e i  tuoi occhi intanto diventavano sempre più neri, di rabbia, le sopracciglia si abbassavano, le labbra incominciavano a manifestare quella smorfia che ogni tanto fai quando sei delusa e la pelle stava diventando più verdastra, a causa del brutto tempo. — Lo so, non te lo saresti mai aspettato— Eppure eccomi qui, a cercare scuse e un modo per farmi perdonare. Anche se, lo sapevo, non c'era nessun modo. Nessuna grazia divina, nessuna preghiera, nessun fiore o stella poteva rimediare a tale errore. Tutto spettava a te e al tuo cuore grande, immenso come l'

Le sere d'estate son le più fredde

Credevamo che le nostre parole potessero guarire le ferite, causate dalle bugie e che il silenzio aggiustasse il tuo cuore ridotto a brandelli. Nel virtuoso mondo immaginario della tua testa il mio bacio rintronava nel vuoto, e il rumore dei capelli scioglieva il ghiaccio, che diventava acqua e che faceva crescere le nostre speranze. Non è un posto per noi. Raccoglievamo conchiglie, per non parlarci ed evitare l'argomento. Le onde erano il sottofondo di quell'odio che piano piano diventava sabbia, che ci sporcava e ci infastidiva, e che prendevamo per riempire il nostro stomaco colmo di farfalle ubriache, mal messe, drogate e un po' affannate. Vedevamo stelle comete nascondersi nel mare, gabbiani che volavano sempre più in alto, abbracci diventare baci e saluti trasformati in addii. Non era tutta colpa dell'alcool. Alzavamo le mani in alto, cercando di prendere il fumo, cercando di afferrare la felicità che c'era nell'aria e che noi non respiravamo perché erava

III

Fermo, piango e mi divoro mentre la donna mia stupita guarda cercando nell'Altissimo l'amore e l'alloro. Quando mi toccò, diventai di ghiaccio le mani, e le vene ormai smarrite erano e lo sguardo mio ormai era già basso. In ginocchio dinnanzi a lui, pregai, nella luce della speranza di vederti ancora. In pace in idipsum dormiam et requiescam

X

In cielo, gratia et lode cercando va la mente mia persa in questa luce che m'acceca; son smarrito ormai solo. Se e solo se l'anima pura sarà da questo viaggio lascerò il corpo e alla fine lascerò il segno. Per raggiungere colui che cacciò i primi due uomini, dalla prima e più lucente stella, che il male tutt'ora li divora. In pace in idipsum dormiam et requiescam

IV

È l'attesa che purifica l'uomo, che giustifica il peccato e il male compiuto. Nel bianco infinito, io sono la stella che brilla, dove mi pose il signore. Con l'angoscia e la felicità di vedere di nuovo la Luce dell'altro Cielo, aspetterò che l'anima faccia il suo cammino. Perché so che la salvezza sarà alla fine del del mio Purgatorio, ed io sarò giudicato. In pace in idipsum dormiam et requiescam

I - parte prima

E quando il signore mi prenderà con sé, mi sederò accanto a lui, come fece suo figlio; e quando mi chiederà di compiere il gesto non esiterò. Così mi pose su una stella, quella più splendente e mi disse " Quando si spegnerò, saprai che sarà giunto il tuo momento ". Così, attesi  in questo Purgatorio di luce, nella speranza del suo più vero giudizio. Sei la stella che brilla di più mi disse, " che la salvezza spegnerà ". In pace in idipsum dormiam et requiescam

Il sole è ormai alto nel cielo

Il sole è ormai alto nel cielo e l'anima mia la purezza vuole, per l'arrivo nel tuo tribunale. Dall'Eden la felicità s'ascolta, che è mia la veloce che allegra canta. L'Cuore mio caldo e triste, lunga la sentenza aspetta allorché possa vivere ancora. Permesso è ciò che da te voglio, e la chiave mia è tua del mio sbaglio. Giudicami secondo la tua severa opinione, non avere pietà, perché son io il peccatore. In pace in idipsum dormiam et requiescam

VI

Perdona i miei peccati, perdona la mia avidità e la mia lussuria, senza porgermi nessuna attenzione. Perdona il mio egoismo e l'odio e la cattiveria data, straziami affinché pianga. Perdona il dolore che regalai, perdona le pene che feci subire e toglimi tutte le ricchezze. Perdona tutti i miei peccati, perdona ciò che ho fatto che la persona mia ne è colma; e se per raggiungi dovrò soffrire, perdona le bestemmie che dirò e lasciami perire finché sarò. In pace in idipsum dormiam et requiescam

Daniele Tantari presenta:“In pace in idipsum dormiam et requiescam”

Immagine
Copyright della foto, del rispettivo autore. Faccio il mio ritorno con una raccolta un po' particolare. Ebbene, rivolta verso il Signore. Il nome " In pace in idipsum dormiam et requiescam " significa " Dormirò e riposerò in pace ", perché è proprio ciò che mi attende dopo la morte. Non altro. Così, vi lascio tra queste "preghiere", questi saluti rivolti al Signore. Giusto per cambiare tema. Ogni testo avrà la firma "In pace in idipsum dormiam et requiescam". Buona lettura.  Daniele Tantari

Signore che da lassù mi giudica

Signore che da lassù mi giudica che l'anima mia sentenzia aspetta, misericordia et pace per la gloria eterna; in terra giaccio ne l'Inferno, per la speranza di conoscere lu' Paradiso dopo il lungo sonno. In terra mi sposerò con Dio, le peonie incoroneranno l'atto, che la fede conserverà al sicuro. E se l'giorno arriverà crudele et doloroso, prego che lo Spirito Santo allieterà la pena, con il miele, come Lucrezio fece con la poesia, per comprendere il difficile con la più buona delle medicine. Signore che da lassù mi protegge, salva la mia anima dall'ignoranza e conducimi nel regno in cui sei il Re da sempre, e se l'mal mi colpirà, ti prego di non lasciarmi con colui che fu il primo dei traditori. In pace in idipsum dormiam et requiescam

Et Amo

Nel silenzio della casa, udivo il battere del cuore mio, che a mille s'agitava. Chiusi gli occhi, e mi tolsi tutti i pensieri. Serrando le paure e le ansie, che la testa colmavano. Poi ti pensai. Ed eri bella nella mente mia. Le labbra di quel rosso intenso e li capelli lunghi e mossi, come le onde del mare. Vedevo in te, l'amor da sempre perduto, e la gioia di ridere. Poi ti pensai. Rimembro ancor il tuo sorriso vivo e la tua risata infantile, ed eri bella nella mente mia. Il vestito color pesca, che ti stringeva sui fianchi curvi, il tuo seno pieno e le mani nei capelli, come ti pensavo, ed eri bella. Amor mio che m'ha amato e mai m'amerà più, eri bella come le stelle di San Lorenzo e ancor di più. Non dimenticarti del bacio che quel giorno ci sciolse, ci divise, come fece Zeus; ed ora che siamo distanti, che non ti trovo, ti penso, ed eri bella. Nel silenzio della casa, udivo il battere del cuore mio, che a mille s'agitava. Poi ti pensai, poi non c'eri più.

Elizabeth - The Golden Age - discorso alle truppe

Mio adorato popolo. Vediamo le vele del nemico che si avvicinano. Sentiamo il rumore dei cannoni spagnoli sull'acqua. Ben presto, dovremmo affrontarli faccia a faccia. Sono decisa a restare fino al culmine della battaglia; per vivere oppure morire, in mezzo a voi. Finché voi ed io staremo insieme, nessun'invasore ci conquisterà. Che vengano anche con le armate dell'inferno, non passeranno. E quando il giorno della battaglia sarà terminato, so che noi ci ritroveremo in cielo o sul campo, da vincitori.  Elizabeth I

La progressione aritmetica delle mie bugie

Il catrame che appesantisce il mio cuore diventava sempre più nero, e con lui anche la tristezza dei miei occhi stanchi. Nella solitudine della mia fredda mente c'è un cielo stellato, ci sei tu, poi non c'è nessun altro. E mi chiedevo come mai, mi chiedevo perché le parole facevano così male. Mentre tu mi guardavi, da lassù, come la luna, solo il sole mi suggeriva una soluzione; ti cercavo, tra le persone, ma ti nascondevi come i mafiosi, poi ti sei voltata e non riuscivo a smettere di guardarti. Siamo come le foglie che cadono dall'albero quand'è Autunno, dicevi, e sei volata via. La sezione aurea dei tuoi sentimenti era la dimostrazione che l'Amore per me era infinito, come le bugie che ti dicevo per renderti felice. La profondità del mare racchiudeva tutti i tuoi sentimenti, difficili, così ci nascondevamo sulle coste a contare le conchiglie e a sentire il suono delle onde. L'Amore è solo un altro tipo di dolore, sussurravi, ed io ti credevo. I pianti la dom