Post

Visualizzazione dei post da gennaio, 2010

La Lacrima

La sola. L'unica. Lei. Così piccola. Così inesistente. E nel suo piccolo contiene rabbia: gioia, voglia di vivere, dolore, sofferenza, divertimento, tristezza, compassione, pietà e almeno un cenno di felicità . Così piccola ma così granda. E' sola: ma c'è . C'è ed è come un esercito. Forte ed aggressiva. E' lei, la mia unica e piccola lacrima, che sola scivola via dai miei occhi. Che indiscreti la guardano. Ma no, lei non ha bisogno di colpe, nè di complimenti. Lei è . E, almeno per me, esiste.

Save me

Salvami amore mio. Da questo oblio persistente. Vieni da me, ti prego, vieni da me. Non ci riesco: corri da me, mio tesoro. corri. Sotto la pioggia, che infrange ogni speranza, sento il tuo profumo. So che stai arrivando. Ma ancora non ci riesco. Salvami. Mi manca il respiro, fragile mi accascio, incrocio il tuo sguardo e sento: una speranza che sàle, facendomi respirare di nuovo. Vedo il tuo sguardo e sò che posso vivere ancora, ho una ragione. Mi alzo, chiudo gli occhi, e in lacrime: ti bacio. Lungo e umido. Il bacio che aspettavo, da così tanto che quasi morivo. Adesso mi sento più vivo che mai, e sò che questi pianti saranno serviti almeno a qualcosa.

Il Demone di Gesù

Nel suo cammino, lo ritroviamo spesso. Non si osa guardare, o pronunciare il suo nome. Come tutte le più assurde malvavicenze sappiamo che c'è, esiste, ma non possiamo vederlo o toccarlo. Non ne sappiamo neanche il nome e qui mi domando come facciamo a pronunciarlo? Si pensa e si dice che non bisogna chiamarlo Demone, anche se è quello la figura che esso rappresenta. Un demone: mai associato alla figura di Gesù, di Dio o del Paradiso stesso. Come mai lo ritroviamo nel suo cammino accanto al Cristo? Un custode? Un prigioniero? Un Santo? Cosa egli ci faceva lì. Perché. Non è ferito, e non è accusato in qualsias modo dal 33enne. Come si spiega questo fatto curioso? Che fosse adottato? Un opera di carità suppongo. Che fossero i demoni personaggi buoni e associati all'Inferno solo per il loro aspetto spaventoso? Quindi mi chiedo come noi possiamo giudicare una persona dal suo aspetto e ritenerla malvagia o tanto meno pericolosa. Non siamo Dio, nè il suo giudice. Quindi riflettiamo,

Nero Infinito

Guarda. Queste mura nere. Danno una sensazione d'infinito. Un nero infinito, che t'intrappola nel suo gioco perverso. Perciò, presta attenzione giocatore. Potresti cadere dentro, e non riuscirne mai più. Un nero infinito, che t'ipnotizza quasi, e ti fa perdere i sensi, e l'orientamento. Un nero infinito, che t'uccide pian piano. Come fosse un veleno, come fosse il diavolo. Un nero infinito, che racchiude mille, e mille segreti. Quale però, ti svelerà la strada per uscire?

L'agonia

Colpito, ormai sanguinante. Steso su un soffice e delicato letto di morte. Ormai era giunta la sua ora. Cercava di fermare la ferita, ma essa continuava ad insistere. Soffriva, urlava. Questa dannata agonia era così dolorosa da creare come una sesazione di piacere. Aveva perso i sensi. E l'unica cosa da fare, era aspettare. Lasciare che il tempo lo uccidessi una volta per tutte. Come mettere fine ai suoi dolori una volta per tutte? E' brutto vedere morire una persona: così lentamente poi. Ma nessuno tra la gente v'aveva coraggio; coraggio d'uccidere un uomo in fiamme. Così, una donna decise di affogarlo, pensando che l'acqua fosse stata una morte più dolciastra. E così fecerò, preserò l'uomo e lo gettarono nel pozzo: e morì . Ma non si accorsero che l'acqua era diventata la sua prigione, una morte ancora più dolorosa e viscida. Non lasciamo che il tempo disinfetti le nostre ferite, perché a volte può svolgere la funzione contraria, può ucciderci sempre più

Ingannatore

Eccolo che tra la folla passa, con il suo mantello nero, quasi fosse uno stemma. L'ingannatore. Così malvagio, così superficiale: regna tra la paura della gente. L'ingannatore degli sciocchi. L'ingannatore delle speranze. Ancora lui, tra la bocca della gente. E' la paura; a volte può colpire più forte delle armi. Come faremo noi, umani, a sovrastare di fronte a lui, l'innominato. Solo gli stolti gli danno un nome, fosse almeno degno del suo carico. Solo i coraggiosi cercano lo sguardo tra il suo viso vuoto e pallido. Inganna, truffa e ruba. Uomo inutile a dir poco. Come faremo noi, a vivere ancora con lui? Tra menzogne e bugie, cresceremo in un mondo finto, fatta di gente falsa e che si nasconde al primo problema o quesito. Mi chiedo ancora, come faremo noi, siamo così pochi che vogliam cambiare questa vita. Questa genta non ha bisogno di un uomo per vivere, ha bisogno di idee e di speranze. E l'uomo è l'unica persona che è incapace di dargliele. Ancora ins

Fake

Indistinguibile tra la massa. Così semplice nella sua perfezione. Sembrava quasi una bambola. Fatta per essere viste ed apprezzata. Peccato fosse finta.

Appena nato

Appena nato. Già sei destinato: Prediscelto. Educato. Servito. Appena nato. Sai ciò che vuoi: Pretendi Ordini Conquisti. Appena nato. Ami chi sposerai: Vivrai. Insegnerai. Educherai. Appena nato. Avrai vissuto e: Lotterai. Piangerai. Morirai.

Plastic Doll

Io morirei per te: mio amore. Io mentirei per te: mio amore. Io ruberei per te: mio amore. Negli occhi tuoi, risplendo. Occhi vuoti, che guardano ovunque. Ti sistemi, tu mia cara, il tuo vestito impolverito, dove lacrime e lacrime sono state versate in passato. Bòccoli d'oro, perfetti, legati da un laccio rosso, in tinta con il tuo vestito color crèmesi. Ed infine, le mie ultime geste, vanno per le tue scarpe color avorio. Così piccola e già così bella: mia cara bambola di plastica. Rimembra ancora, i bei momenti passati insieme. Almeno tu, per me ci sei sempre stata.

Occhi bruciati

Puzza di bruciato, sento il calore sulle mie mani. Mi sto sentendo male. Lo sento che cadrò. Gli occhi pian piano, si chiudono. Ed inizio a tossire. Tutto in un attimo. Tutto s'incendia. Lentamente il fuoco inizia ad avvolgermi. Ed io, lì immune, grido. Non possono sentirmi, non so come. Cerco inutilmente di liberarmi da questo abbraccio violento, ma niente. Mi avvolge, fino ad uccidermi. Apro gli occhi e mi accorgo che: era solo un sogno .

Vetri

Cadono i vetri, in mille pezzi. Ogni pezzo è una persona, una persona che muore. Muore, ovunque nel nostro mondo. Un mondo che cade, ormai rovinato da noi. Noi che siamo gli artefici della nostra vita infranta. Una vita piena di dolore e di piaceri, costretti a sopportare. Costretti a vivere l'attimo come se fosse l'ultimo. L'ultimo di una lista infinita di persona che come me cercano. Cercano sè stessi, ma non si trovano. Trovare il proprio amore, o almeno uno spazio nella società Una società sinistra e rigida, che cade ad uno scandalo Scandalo di sesso, di gente stufa del proprio presente. Presente: un presente che almeno loro hanno, ma nel mondo ci sono persone che possono pensare solo ad un presente perché non sanno se avranno un futuro.

Cogli l'attimo

Cogli l'attimo, mentre lei se ne va, prendile la mano e chidile, se almeno una volta ti ha amato davvero. Cogli l'attimo, e rifletti. Non piangerti addosso, e non credere di esse tu l'errore. Cogli l'attimo, e scusati, anche se non è tua la colpa, perché oggi come oggi bisogna essere uniti quasi come fratelli. Cogli l'attimo, e fai almeno una volta un gesto nobile e gentile. Cogli l'attimo, impara ad amare, prima di dirlo per la prima volta. Cogli l'attimo, non aspettare che sia lui a cercare te. Cogli l'attimo, perché potrebbe essere l'ultimo della tua vita. Cogli l'attimo, anche se sei ad un soffio dalla morte.

Grido

Grido. Mentre urlo piango. E rido, mentre muoio.

Lui

Ti ho conosciuto quasi per caso. Però ringrazio davvero tanto quel caso che ci ha fatto conoscere. Non solo perché sei una persona simpatica e molto decisa, ma anche perché hai un carattere -per quanto può sembrare- forte, sicuro: hai la grinta per conquistare il mondo, per rivoluzionare questo paese ormai caduto nell'oblio. Sei tu; a soli 15 anni già vuoi cambiare tutto, la mentalità ristretta delle persone, e la loro convinzione spacciata. Sono contento di aver conosciuto così, perché uno conoscendoti può pensare: "Wow, per avere tanta determinazione deve essere stato cresciuto in un tipo di modo". Ed è qui che la gente sbaglia, non sa la realtà. Non saquello che c'è, quello che ha passato lui, perché è troppo presa a guardare il suo abbigliamento, ed i suoi capelli eccentrici. Perché la gente è chiusa e una qualsiasi diversità la uccide.

Erilainen merkitys

Tiedän, että en ymmärrä, mutta ei ole niin tärkeää. Jokainen voi tulkita eri kielilläsama merkitys, mutta merkityson aina erilainen kaikille

Esse

Sinuosamente s'assecondano saltellando sul sale, sue serve servitrici stanno sedute servite e supposte. Sarà il solito sugo scaduto? Sicuro saluto sul sidrio sdraiato e tampato.

Giocando

Ti ho cresciuta ed eri una fanciulla: bionda, delicata, dolce e sensibile . Dalla porta ti guardo, cosa sei diventata. A fiumi le lacrime mi scorrono, chiedendomi ancora una volta, dove ho sbagliato. Qual'è stato, il mio errore nella tua vita. Dannata sia la mia anima. Cosa ho fatto: rovinare il futuro del mio pargolo e per cosa? Per saziare la mia voglia infantile, per divertirmi e per non pensare. Adesso, però, voglio ricostruire il puzzle che non ho terminato.

Ho ucciso un uomo

Ho ucciso un uomo, ed ho ancora il suo sangue tra le mie mani. Perplesso guardo ciò che ho fatto, cercando di non prendermi dal panico. Lo fisso ancora. Non mi capacito dell'azione compiuta. E nell'aria vi è solo il mio respiro. In fretta mi lavo le mani, ma il sangue non se ne va. Non so perché l'ho fatto, ma so che quell'uomo meritava di morire. Era un pedofilo: penso che persone come lui dovrebbero fare la stessa e gelida fine.

Burattinaio

Tra le fiamme ardenti giace ancora il corpo del burattino. Bruciato per le sue bugie, condannato alla morte eterna. Quel burattinaio, quel killer di anime: vive ancora, e tu no. Ingiustizia. Come posso restituirti almeno un tuo ultimo piacere? Uccidendolo. Non pianger ancora, non ce ne è più bisogno ormai, la sua discesa sta per arrivare, come tutti nel resto. Giammai per te. Mio povero amico.

Non me lo aspettavo

Sapevo d'esser morto. Così, dopo una lunga strada, arrivai ad un cancello dove vi era un cartello: "PARADISO". Esultai all'inizio, perché non sapevo cosa mi stava per aspettare. Entrai, di corsa pure, e vidi una folla. Ero contento, finalmente un contatto umano! Avanzai in mezzo alla folla, ma sembravano non vedermi: mi erano del tutto indifferenti. Cibo, invitati eleganti, una festa subito pensai. Poi vidi un uomo molto robusto e alto, con la barba, il grembiule, un vestito molto strano, che aveva un vassoio con delle strane pietanze. Così, gli chiesi subito chi era, e lui rispose che era un cameriere. Subito dopo gli chiesi cos'era quel cibo che stava servendo e lui subito rispose che erano tramezzini. Non volevo essere così indiscreto da chiedergli come si chiamava, ma sembrava l'unico che potesse guardarmi. Presi coraggio e gli posi la domanda. Dio rispose. Io non sapevo se scherzava o se faceva sul serio, gliela feci più volte e sempre quella risposta mi

Il Cielo che Cade

Alzo gli occhi, e da lontano vedo quella scia bianca, che indiscreta distrugge e sporca il cielo. Cosa sarà mai? Quel fumo così geomtricamente perfetto che rozzo si infiltra nell'azzurro. Sarà un framento di Cielo che cade. Un altro. Ogni giorno ne cade un pezzetto: sò che finiremo come gli Angeli: senza cielo, senza fede e senza speranza. Finiamo questa disgrazia, vi prego, almeno la notte potremmo camminare di nuovo nel cielo. Con le persone che amiamo.

La Tortura del Poeta

Sotto la maschera del giullare, si cela, ormai svanito, il testo originario. Porgimi ti prego, il segreto passato, o innocenti ne subiranno. Nella triste stanza lontano dalla folla, si scruta da lotano l'ombra d'un uomo. Si dice che fosse il poeta, e che racchiude in se, la Tortura. Mai nessuno ha preso carico d'entrarvi: paura. Come può un poeta far paura? Eppure ci riesce e con grande maestria. Non è un malvagio, non è un assassino. Ma chi è veramente? L'uomo da mille nomi. L'uomo da mille volti. C'è chi dice che è morto. Ma io non gli credo. E' lì, immobile che fissa il foglio. E scrive. Per la sua Tortura, ci sono teste e teste, ma nessuno ormai, lo vede più. Dissolto, tra mille pergamene, tra inchiostro e vecchiaia, il poeta è morto. E quando finalmente la sagoma svanirà sapremo davvero chi egli fosse. O chi sarà.

Emily's Secrets

I Segreti di Emily (The Emily's Secrets) Fredda e silenziosa se ne stava rannicchiata: Emily. Nella sua immensa camera dal letto, tutta contornata d'oro, e dei tessuti più pregiati, piangeva. Disperata. Voleva una vita serena. Così piccola, e già viziata. Futura Principessa di Londra, Emily all'età di 8 anni iniziava già ad avere delle crisi, a causa della perdita della sua genitrice. Il padre, sempre preso dagli affari e dalle guerre, le prestva poche attenzioni, e le poche che le dedicava non servivano. Emily voleva affetto, e lo cercava da coloro a cui teneva di più, ovvero: suo padre, il Re, e la sua tata. Quest'ultima presente in ogni attimo dalla nascita della piccola bambina, è stata quasi come una madre. All'età di 10 anni, fù costretta a trasferirsi ad Edinburgo, in un Castello grandissimo. La giovine, naturalmente era tormentata e rattristita dall'idea di cambiare casa, però quando all'arrivo al castello, vide un labirinto lontano, diventò più sola

So' felice d'esse Romano

So' felice d'esse romano, de svejamme co sta Roma bella, anche se avvorte, la odio npo' troppo, me regala emozioni, gioia anche cor solo rotto. So rozzo osò: ma che ce posso fa? Sta Roma zozza, è vita mia ormai, e nme ne andrei mai, manco se me pagassero oro! Pe' frasche m'avvento, al pincio ce piscio. 'ndo vedo er colosseo, bello e maestoso, me pìa a batte er core, pecché so' d'esse romano. So' felice d'esse romano, de sta'combatte co le guardie, che nc'hanno ncazzo da fa che rompe li cojoni. d'annà ingiro e vedè ste belle pupe, bone, sane e genuine: e ceo credo! so romane! de nascita e de seno. So' felice d'esse romano, pecché ce sta a gente che t'aiuta. pecché ce sta a storia der monno. Tutto è nato da qua, e pur'io. Quinni, so romano e me ne vanto!!!

Come mi sento?

Difficile da scrivere, più facile da spiegare. Sento che posso raggiungere qualsiasi cosa, se la desidero davvero. Non voglio fermarmi, voglio correre il rischio, voglio buttarmi almeno una volta. Sento che muoio, muoio dentro di me. Lentamente. Sento la tua voce, che in continuazione mi ripete ti amo , per fortuna è una bella sinfonia. Sento il cuore battere a raffica, sò che presto saprò finalmente essere felice. Sento questa musica, che dolcemente si infiltra dentro di me, e mi cambia la vita. Sento quest'odore, odore di speranza e voglia di andare avanti: almeno ci voglio provare.

Cosa ne dici

Cosa ne dici? Stella mia lontana, partiamo insieme, per un viaggio senza meta e senza ritorno. Non aspettare, cogli l'attimo, che ne dici? Staremo insieme per sempre, almeno così dicono. Ti amo mia Cadente, e continuerò, lo sento. E' vero, il nostro, vero amore. Camminiamo insieme su questo immenso, e finché reggeremo non smetteremo di vivere. A male che vada, avremmo vissuto.

Sei

Sei solo un'altra pedina, che si aggiunge al mio satanico gioco. Prova a giocare e chissà, forse non sapevi, che già stavi partecipando. Non barare. Con me è inutile e lo sai. Non essere furbo, perché la furbizia si basa sulla stupidità degli altri. E di certo io non sono stupido. Sarò santo, ma non stupido. Giacché uno scacco matto ti metterà al tappeto.

Citazioni

Se offendi i tuoi pilastri, offendi te stesso. Non parlare di fame nel mondo, se hai i vesiti addosso.

Lacrima di Pioggia

Seduto in macchina, il mio sguardo è rivolto verso il finestrino opaco. Con il dito, incomincio a scrivere. Mi piace sentire il mio caldo dito, rinfrescarsi al tocco del finestrino. Mi piace scrivere sul vetro opaco. Mentre ascolto la musica e capita proprio la mia canzone preferita, amo farmi i film mentali, e quando piove, adoro emozionarmi, piangere addirituttura, e pensare che le mie lacrime sono causa della pioggia incessante. Quando sono al letto, è favoloso pensare a te, e a quanto sei bella e magnifica. A quanto mi rendi felice ogni giorno che passa, e ogni giorno scoprire una parte di te che mi affascina o mi delude. E pensare che ti amo.

Ara e Deledio ATTO III

ARA e DELEDIO condotti Verso l' Óstidio ATTO TERZO Óstidio: luogo dove non vi si arriva con nessuno mezzo, è esso che cerca le persone da farvi venire al suo interno. Un posto davvero macabro, gotico direi, dove i coraggiosi non v'entrano, dove Dio è servo di sè stesso, dove siamo tutti peccatori. Dopo essersi persi nel bosco, i due amanti si ritrovano in un luogo a loro sconosciuto, molto cupo e triste. Presi dal panico i due cercano d'uscire, ma incontrano degli imprevisti. ARA: Ma dove siamo diretti mio caro? Questo posto sembra ai miei occhi, sconosciuto. In tutto il regno non ho mai visto, questo specie di santuario, così cupo e macambro, sembra quasi un inferno abbandonato. DELEDIO: O, amore non siamo diretti, credo proprio che siamo giunti. Non so davvero, cosa esso sia: ma ha l'aria del pericolo, me lo sento. Spero solo che si possa uscire. Ho davvero paura, soprattutto per la tua salute. ARA: Tesoro, non preoccuparti per me, apprezzo lo stesso il pensierro.

Ara e Deledio ATTO II

DELEDIO Soliloquio ATTO SECON DO Strada che porta alla città Dopo la nottata passata insieme, il giovine si avventa di notte, per le strade che lo condurranno a casa, e si immerge in un soliloquio. DELEDIO: Oh, cara luna, di che cosa parli tanto? Vuoi dire che non è stato fantastico quel che poco fa è successo? Fantastico è dire poco. Sei solo gelosa perché non trovi amore lassù, e invece io l'ho trovato. Potresti almeno essere contenta per me, no? Allora fai un sorriso e non mostrare sempre la stessa faccia triste; senò dopo, divento triste anche io. Hai deciso proprio di non parlarmi eh? Perché oggi ce l'hai tanto con me? Ho passato una serata straordinaria e l'unica cosa che fai è stare lì ferma, immobile zitta, come se fossi finta, ok ho capito non vuoi parlare. Ti accontento. ( si azzittì per un po', e subito dopo ricominciò...) No! perché proprio non ti capisco! questo tuo atteggiamento verso i miei confronti, prima decidi di accompagnarmi a casa in questa fredd

Dolce Dolore

Dolcemente sento la tua mano sulla mia spalla, e con forza le tue unghie entrano nella mia pelle, un dolore così forte da provare piacere, una striscia di sangue sulla mia spalla così lieve e sottile. Ti appoggi, come se fossi stanca, invece cerchi vendetta, così continui, e come un soffio mi mordi sul collo. Che fantastica sensazione, ancora sentire il freddo sangue scorrere sul mio corpo, quasi eccitante, mai come l'ultimo, ed incessante mordo sulle labbra. Irresistibile. Favoloso. Ancora ti prego, fammi vivere di nuovo.

Sfacciata

Segregata in questa prigione invisibile, a chilometri e chilometri da te, io desidero te. Amore mio, non voglio lasciarti, non voglio. Non immagino una vita senza di te: Giulia. Tra le bianche lenzuole del mio letto, mi agito, grido e piango disperata. Voglio te. Ti voglio. Un ansia, un angoscia una voglia di spaccare tutto mi sta crescendo dentro. Non ce la faccio. Voglio uscire da qua. Voglio vivere, e vivere con te. Per sempre stare abbracciata insieme a te, e baciarti come non ho mai fatto con nessun'altra, ed accarezzare i tuoi capelli, e stringerti a me, sentiro il tuo profumo, che mi eccita e che mi fa sentire viva. Amo te, e nessun'altra. nota : mi sono messo nei panni di una mia amica per scrivere queste poche righe che rappresentano le sue emozioni.

Teatro delle Tragedie

E così si aprii il rosso sipario. Le luci si accesero, e incominciarono a fissare lui: il protagonista della tragedia. Iniziò con un soliloquio. E finì in lacrime. Cosa sarà successo? Il balbettante uomo del palcoscenico incominciò ad insultarlo, e l'uomo si offese. Il quale era un uomo molto sensibile. Amante della tristezza, se ne stava giorni e giorni a piangere ed a rimembrare ricordi ormai passati, i quali hanno segnato la sua breve vita. Già, iniziò a piangere davanti a tutto il pubblico, che un po' stranito lo fissava, non capiva se era reale, o faceva parte del copione. Il protagonista, ormai stufo, decise di compiere un atto che voleva fare da molto tempo: togliersi la vita. Che gesto inutile io credo. Ma, così fece. Prese la fune che serviva ad aprire le tende rosse, e se le legò al collo. Andò poi, sui tenteggi del teatro, e si gettò tra il traumatizzato pubblico. Ormai consapevole. Dire che l'uomo si è medisimato nella parte forse è troppo poco. Dire che si è s

Ara e Deledio ATTO I

Dialogo tra Ara e Deledio Anno: 1500/1580 Descrizioni dei personaggi: ARA: Giovine ragazza, borghese. Triste della sua Perfetta vita, vuole scoprire nuove emozioni, però si lascia troppo alle tentazioni. DELEDIO: Ragazzo di media-borghesia, vive solo con la madre, perché il padre gli è stato ucciso dalla famiglia di ARA. ATTO PRIMO Stanza ARA I due si trovano sul letto di Ara, dove hanno fatto per la prima volta l'amore. ARA: Accarezzarti i capelli, mentre ci diamo un lungo ed intenso bacio, credo sia una cosa sublime: guardarti negli occhi, stringerti a me, sentire il tuo respiro ed il tuo cuore battere è un emozione unica. Non capisco chi vi è indifferente a tutto ciò. Invidia credo. DELEDIO: Oh cara mia, vi sono persone che non conoscono questi sentimenti, o se li conoscono, non l'hanno provati mai seriamente, mai come noi. Non pensare a chi ritiene di essere senza peccato, pensa a noi due, e alla nostra vita insieme ARA: Già, scusa Edio, hai ragione. Volevo finire di ri

Angelo Caduto

Era meravigliosa, quella luce che in alto mi fissava. Quasi come una luna, se ne stava lì, ferma ed illuminava. Un giorno però, mi accorsi che quella luce non vi era più: era spenta. Vidi un uomo a terra. Dovrei aiutarlo pensai, ma grida disperate mi dissero di non fare niente. Mi avvicinai, e scrutai del sangue e delle piume. Accorsi a quel punto, fino ad arrivare all'uomo, che uomo non era. Un angelo. Caduto. Scacciato dal paradiso per i suoi peccati. Tornato sulla terra. Passarono pochi minuti che l'angelo smise di gridare. E dopo le strazianti parole di perdono, morì. Accasciato a terra. Trafitto con una freccia d'oro, con su scritto "Safeguard to Paradise". Così si racconta.

Starless

Ogni sera, prima di addormentarmi guardo il cielo. Sono ammirato dalla quantità di stelle che vi sono su di esso; per non parlare della Luna che è difficile perfino a descriverla. Amo guardare il cielo stellato; mi da un senso d'infinito, di gioia e soprattutto mi fa pensare a chi amo. Guardare una stella e pensare che anche la persona che ami la stia guardando credo sia una cosa bellissima, e romantica. Guardo la stella e penso a te, a quanto ti desidero e a quanto ti vorrei accanto a me: più la guardo più ho una voglia irresistibile di te. Per fortuna un insieme di stelle non può valerti, non è nemmeno vicino al valore che rappresenti tu per me; sei troppo importante, ed è per questo che ti amo , e finché vi saranno le stelle a guardarmi, ti amerò per sempre. Come posso vivere senza stelle?